consumi elettrici possono essere utilizzati dal Fisco per disconoscere il rango di abitazione principale, con tutte le conseguenze a fini IMU. La Cassazione, nel caso di specie, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un contribuente avverso gli accertamenti fiscali: il Fisco riteneva che l’uomo non potesse sfruttare le agevolazioni per l’abitazione principale in quanto, anche se anagraficamente residente, non utilizzava l’immobile come abitazione principale. Al centro dell’analisi vi erano i consumi in bolletta: le utenze, infatti, erano eccessivamente basse, evidenziando che il contribuente vivesse stabilmente altrove.

La deduzione del Fisco ha trovato l’avallo della Suprema Corte. Secondo i giudici, infatti, è legittimo il disconoscimento dei benefici fiscali in quanto il contribuente non utilizza l’immobile in veste di abitazione principale. Ai fini dell’agevolazione ex art. 8 D.Lgs. 504/92, inoltre, i risultati anagrafici possono essere superati dalla prova contraria; esattamente quello che aveva compiuto il Fisco nel caso in esame, portando la prova delle utenze palesemente al di sotto della media.Cass. 22 ottobre 2021 n. 29505art. 8 D.Lgs. 504/92

Di VINCENZO DEL VECCHIO

Commercialista e Revisore Contabile in Volla (NA).

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