Il sacrificio pro capite dei cittadini italiani per la pandemia è di circa 5400€, parte derivante dall’aumento del debito parte per la perdita di PIL. L’Italia registra un saldo negativo tra aiuti corrisposti e perdita di ricchezza dei cittadini e ciononostante si è avuto un aumento del debito pubblico. Non deve risultare strano però che rispetto ad altri Paesi in questa fase di pandemia l’Italia nonostante non abbia messo in atto una politica espansiva ha fatto comunque registrare un aumento della forbice tra debito pubblico e PIL; in altre parole nonostante ci siamo indebitati di meno rispetto ad altri stati quello che abbiamo speso non ha prodotto riflessi positivi sul PIL. I soldi spesi, che hanno prodotto debiti, potevano e dovevano essere spesi meglio. È necessario rivedere le forme di sostegno sia per le imprese che per i lavoratori e per i cittadini in difficoltà. Il debito è finanziato oggi con tassi bassissimi, grazie all’opera di Draghi negli ultimi anni, a scadenza media di 7 anni. Il debito è per il 45% in mano alle odiate banche, per il 25% in mano agli stati stranieri. Prima di sparare PENSA.

http://www.brunoleoni.it/il-debito-pubblico-sul-tuo-sito

Di VINCENZO DEL VECCHIO

Commercialista e Revisore Contabile in Volla (NA).

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